Arthur Rimbaud - La stella piange | Poesie e prose liriche | Mondadori, 1996

Autore: Arthur Rimbaud
Editore: Mondadori
Collana: I miti poesia
Tipologia: Libro usato vintage
Anno edizione: 1996
Pagine: 70 p.
EAN: 2560008124767

Arthur Rimbaud È stato il capofila dei poeti maledetti, definito anche il “poeta visionario”.
Nasce in una famiglia borghese insieme ad altri quattro fratelli; dopo la nascita dell'ultima figlia il padre, già poco presente a causa dei suoi doveri militari, abbandona la famiglia ritirandosi a Digione. Arthur ha solo sei anni e quest'episodio segnerà tutta la sua vita.
Educato dalla madre, e a scuola, secondo gli schemi più tradizionali, emerge per la straordinaria precocità intellettuale e inizia a comporre versi già dall'età di dieci anni.
A sedici anni inizia a rifiutare violentemente tutti gli schemi secondo cui era stato educato, fuggendo continuamente di casa: una delle prime fughe verso Parigi, nel 1860, coincide con la stesura del suo primo poema. Il suo vagabondaggio solitario lo porta sempre più lontano dal suo ambiente familiare, tra alcool, droga, periodi di incarcerazione e viaggi a piedi senza soldi attraverso la Francia in guerra.
Scopre e legge i poeti considerati "immorali", come Baudelaire (che lo influì più di tutti) e Verlaine. Con quest'ultimo instaura una lunga, tormentata storia d'amore che spesso sfocia in violenza.
La sua avventura letteraria dura circa cinque anni e termina appena ventunenne. È in questo momento che torna Charleville dove, nel 1873, Verlaine decide di porre fine al loro legame burrascoso, ferendo Arthur con un colpo di pistola.
Rimbaud abbandona definitivamente la poesia (dopo aver distrutto quanto poteva dei suoi scritti) e inizia una vita avventurosa in giro per il mondo: nel 1874 è un insegnante a Londra, nel 1875 è uno scaricatore di porto a Marsiglia, diviene anche mercenario nelle Indie olandesi e disertore a Giava nel 1876, è poi al seguito di un circo e capomastro a Cipro, per stabilirsi infine come commerciante in Abissinia. Verlaine, pensando che Rimbaud fosse morto, ne pubblica le Illuminazioni nel 1886.

Operai
Ouvriers
   Oh quella calda mattinata di febbraio. Il Sud inopportuno venne a ravvivare i nostri ricordi di assurdi indigenti, la nostra giovane miseria.
   Henrika aveva una gonna di cotone a quadretti bianchi e bruni, di quelle che si dovevano portare al secolo scorso, una cuffia con nastri, e un fazzoletto di seta. Era molto più triste di un lutto. Facevamo un giro in periferia. Il cielo era coperto, e quel vento del Sud eccitava tutti i cattivi odori dei giardini devastati e dei prati inariditi.
Questo non doveva stancare mia moglie quanto me. In una pozzanghera lasciata dall'inondazione del mese precedente su un sentiero abbastanza alto, lei mi fece notare dei pesciolini minuscoli.
   La città, col suo fumo e il rumore dei suoi telai, ci seguiva nei sentieri più lontani. Oh l'altro mondo, l'abitazione benedetta dal cielo e dall'ombra degli alberi! Il Sud mi ricordava i miserabili incidenti della mia infanzia, le mie estati disperate, l'orribile quantità di forza e di scienza che la sorte ha sempre allontanato da me. No! non trascorreremo l'estate in questo paese avaro dove non saremo mai che degli orfani fidanzati. Voglio che questo braccio indurito non trascini più una cara immagine.
O cette chaude matinée de février. Le Sud inopportun vint relever nos souvenirs d'indigents absurdes, notre jeune misère.
Henrika avait une jupe de coton à carreau blanc et brun, qui a dû être portée au siècle dernier, un bonnet à rubans, et un foulard de soie. C'était bien plus triste qu'un deuil. Nous faisions un tour dans la banlieue. Le temps était couvert, et ce vent du Sud excitait toutes les vilaines odeurs des jardins ravagés et des prés desséchés.
Cela ne devait pas fatiguer ma femme au même point que moi. Dans une flache laissée par l'inondation du mois précédent à un sentier assez haut elle me fit remarquer de très petits poissons.
La ville, avec sa fumée et ses bruits de métiers, nous suivait très loin dans les chemins. O l'autre monde, l'habitation bénie par le ciel et les ombrages ! Le sud me rappelait les misérables incidents de mon enfance, mes désespoirs d'été, l'horrible quantité de force et de science que le sort a toujours éloignée de moi. Non ! nous ne passerons pas l'été dans cet avare pays où nous ne serons jamais que des orphelins fiancés. Je veux que ce bras durci ne traîne plus une chère imagearthurrimbaud.jimdofree.com

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